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È passato un anno
dall’ultima vendemmia, un anno di duro lavoro, di attesa, di palpiti, di
emozioni che solo chi possiede un vigneto può capire. L’agricoltura è un’arte,
antica e difficile, da comprendere e da condividere. Un’arte che si tramanda di
generazione in generazione, e la famiglia Lorusso lo sa perfettamente. Anche
quest’anno i cambi climatici e il prolungamento della stagione invernale hanno
fatto temere il peggio; l’inverno si è dilungato fino ad aprile ostacolando il
germogliamento, ma i dati fanno ben sperare in una ripresa. "I vigneti -
è scritto nel report di Assoenologi - si presentano in buono stato vegetativo,
con grappoli corti, spargoli, perfettamente integri, con un buon rapporto
zuccheri/acidi".
In
Puglia, come in molte altre regioni d’Italia, tutta la vendemmia è stata
posticipata (sempre per ragioni legate ai cambi climatici e all’instabilità
delle stagioni), infatti sia in Valle d'Itria che in Salento si registra un
ritardo di circa dieci giorni sul calendario tradizionale della maturazione.
Secondo il report di Assoenologi, inoltre, in Puglia si stima una riduzione
della produzione da 9 milioni e mezzo di ettolitri a 8 ma i livelli previsti
sono piu' che buoni, "con diverse punte di ottimo, grazie al soddisfacente
stato sanitario delle uve", soprattutto in Valle d’Itria dove lo stato
sanitario delle uve risulta ottimale.
E
allora alziamo i calici e brindiamo a questo nuovo anno, che la vendemmia abbia
inizio!